Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ANGIOLO POLIZIANO
I’ direi: ‘ Donne, fra voi si rimanga ’:
Ma voi lo fate di fame stentare,
20Sì ch’e’ s’impicca e dibatte alla stanga;
Onde convien che poi tutto s’infranga:
E, s’egli stride, mai non è udito.
Donne, di nuovo . . .
Poi di parole e sguardi lo pascete,
25Ch’, a dire il vero, è un cattivo pasto;
Di fatti a beccatelle lo tenete:
Tanto che mezzo me l’avete guasto.
Datel quà, ladre: e se ci fia contrasto,
Alla corte d’Amor tutte vi cito.
30Donne, di nuovo . . .
139 | viii |
Dondol dondol dondolò.
Di promesse io son già stucco,
fa’ ch’omai la botte spilli.
5Tu mi tieni a badalucco
Con le man piene di grilli.
Dopo tanti billi billi
Quest’anguilla pur poi sdrucciola.
Per dir pur ‘ lucciola, lucciola,
10Vieni a me,’ a me che pro?
Pur sollecito, pur buchero
Per aver del vino un saggio.
Quando tutto mi solluchero,
Egli è santo Anton di maggio.
15Tu mi meni pel villaggio
Per lo naso come el bufolo;
Tu mi meni pure a zufolo
E tamburo: or non più, no.
202 |