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ANGIOLO POLIZIANO
I’ lo volli pigliar, tanto mi piacque:
Ma tosto si levò per l’aria a volo,
E ritornossi al nido ove si nacque:
20I’ mi son messo a seguirlo sol solo.
Ben crederei pigliarlo a un lacciuolo,
S’i’ lo potessi trar fuor del boschetto.
I’ mi trovai un dì . . .
I’ gli potrei ben tender qualche rete:
25Ma da poi che ’l cantar gli piace tanto,
Sanz’altra ragna o sanz’altra parete
Mi vo’ provar di pigliarlo col canto.
E questa è la cagion per ch’io pur canto,
Che questo vago augel cantando alletto.
30I’ mi trovai un dì . . .
138 | vii |
E non posso pensar dove sie ito.
Era tanto gentil questo mio core,
Che ad un cenno solea tornar volando;
5Perch’i’ ’l pascevo d’un disio d’amore:
Ma una donna l’allettò cantando;
Pur poi lo venne tanto tribolando,
Che s’è sdegnato e da lei s’è fuggito.
Donne, di nuovo . . .
10Questo mio core avea sommo diletto
Di star sempre fra voi, donne leggiadre:
Però, fanciulle, io ho di voi sospetto,
Ch’i’ non dubito già di vostra madre;
Ma voi solete de’ cuori esser ladre,
15Per quant’io n’ho, fanciulle mie, sentito.
Donne, di nuovo . . .
Se pur voi lo sapessi governare,
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