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ANGIOLO POLIZIANO
Nè già mai le feci torto,
12Guarda mo che scortesia!
La non vuol esser più mia,
La non vuol che più la segua,
La m’ha rotto pace e tregua,
16Con gran scorno e villania.
La non vuol esser più mia:
Io mi truovo in tanto affanno,
Che d’aver sempre il malanno
20Io mi credo in vita mia.
La non vuol esser più mia:
Ma un conforto sol m’è dato,
Che fedel sarò chiamato,
24Lei crudel, spietata e ria.
La non vuol esser più mia!
134 | iii |
Chè gli è usanza d’ogni gentil core.
Con chi sente quel fuoco che sent’io
Non convien fare alcuna escusazione,
5Chpè ’l cor di questi è si gentile e pio
Ch’i’ so ch’arà di me compassïone:
Con chi non ha sì dolce passïone
Scusa non fo, chè non ha gentil core.
I’ non mi vo’ scusar . . .
10Amore et onestate e gentilezza
A chi misura ben sono una cosa.
Parmi perduta in tutto ogni bellezza
Ch’è posta in donna altera e disdegnosa.
Chi riprender mi può, s’io son pietosa
15Quanto onestà comporta e gentil core?
I’ non mi vo’ scusar . . .
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