La putrida toa salma, o Donna cruda,
Or che di spirto nuda,
E cieca, e muta, e sorda, 5Ai vermi dai pastura;
E da la prima altura
Da fiera morte scossa
Fai tuo lecto una fossa.
Nocte, continua nocte, 10Te devora, et inghiocte,
E la puzza te smembra
Le sì pastose membra,
E te stai sicta sicta per despecto,
Come animal immondo al laccio strecto. 15Vedrai se ognun de te metrà paura,
Et fuggirà come Garzon la sera
Da l’ombra lunga, et nera,
Che striscia per le mura:
Vedrai se a la tua vose 20Cedran l’alme piatose,
Vedrai se al tuo invitare
Alcun vorrà cascare;
Vedrai se seguiranti
Le turbe de gli Amanti, 25E se il dì porterai
Per dove passerai,
O pur se spargerai tenebre, e lezzo,
Tal che a te stessa verrai in disprezzo.
E tornerai dentro all’immonde bolge, 30Per minor pena della toa baldanza.
La toa disonoranza