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DANTE ALIGHIERI
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Quella donna gentil, cui piange Amore,
Entro quel punto, che lo suo valore
4Vi trasse a riguardar quel ch'io facía.
Amor, che nella mente la sentía,
S’era svegliato nel distrutto core,
E diceva a’ sospiri: ‘ Andate fuore ’;
8Per che ciascun dolente sen partía.
Piangendo usciano fuori del mio petto
Con una voce, che sovente mena
11Le lagrime dogliose agli occhi tristi.
Ma quelli, che n’uscian con maggior pena,
Venien dicendo: ‘ O nobile intelletto,
14Oggi fa l’anno che nel ciel salisti.’
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Passa il sospiro ch’esce del mio core:
Intelligenza nuova, che l’Amore
4Piangendo mette in lui, pur su lo tira.
Quand’egli è giunto là, dov’el desira,
Vede una donna, che riceve onore,
E luce sì, che per lo suo splendore
8Lo peregrino spirito la mira.
Vedela tal, che, quando il mi ridice,
Io non lo intendo, sì parla sottile
11Al cor dolente, che lo fa parlare.
So io ch’el parla di quella gentile,
Perocchè spesso ricorda Beatrice,
14Sicch’io lo intendo ben, donne mie care.
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