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tesoro letterario di ercolano | 39 |
Crediamo far cosa grata ai Viaggiatori coll’offerire in due tavole di questa nuova edizione l’antica topografia Ercolanese; e lo stato attuale della contrada stessa, ora denominata Portici e Resina.
Tavola XXIII.
a. a. a. a. | Antico territorio di Ercolano a’ tempi di Tito Imperatore, prima della Vesuviana eruzione dell’anno 79 dell’Era Volgare. |
I. II. III. IV. V. | Questi numeri indicano le prominenze del Monte Vesuvio, elevate per le eruzioni dello stesso. |
b. b. b. b. | Moderno territorio di Portici, Resina, e parte di Torre del Greco, compreso nell’antica topografia Ercolanese. |
r. s. | Regia Strada, che da Napoli mena a Portici, Resina, Torri ec. |
l. a. | Lido antico giusta l’antica topografia Ercolanese, nel quale non potè approdare Plinio, che fu obbligato dirigersi a Stabia. |
r. m. | Riva moderna del mare. |
s. f. | Strada ferrata, che da Napoli conduce in Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare, e Nocera per Salerno. |
1.2.3.4.5.6.7.8. | o o o o. Vedi quanto si è detto nella tav. I. |
*f. | Antico fiume all’Oriente, ed altro fiume all’Occidente di Ercolano, dispersi per le sopravvenute aggestioni delle lave di fuoco, cenere, lapilli ec., eruttati dal Vesuvio, per cui vedesi in queste contrade la tanta abbondanza di acque sorgive, e nella Torre del Greco la fontana di venti cannelli. |
S. Pietro. | Chiesetta dedicata a S. Pietro Apostolo per conservare la tradizione di essere approdato ivi il Santo, che recandosi a Roma stabilì in varie Città del nostro Regno de’ Santi Vescovi, come S. Aspreno in Napoli, S. Prisco in Capua, S. Marco Galileo in Atina. |
Calastro. | Lido antico di approdo, dove sbarcò S. Pietro, come dalla tradizione si è ritenuto. |
Tavola XXIV.
S. Jorio. | Parrocchia, e Comune di questo nome, che in antiche scritture è chiamato S. Giorgio a Cremano. |
Granatello. | Riva della Real Marina, ove approdò il Successore del Principe degli Apostoli Pio IX, venendo da Gaeta nel dì 4 settembre 1849. |
Reale Peschiera, e Palazzo, che fu già del Conte d’Elbeuf, che nel fabbricarsi questa Casina trovò le prime statue di Ercolano. |