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Svanì la favola Carboni per tesoro nel rinvenirsi gli Ercolanesi volumi dell’ottobre dell’anno 1752 ad agosto 1754. Fu questa la ragione, perchè intitolammo il presente libretto Tesoro Letterario di Ercolano.

Tra i più belli monumenti, che in abbondanza ci fornirono gli antichi scavi di questa nostra classica Terra, meritano senza dubbio il primo luogo quelli trovati nella felice scoverta di Ercolano, avvenuta nell’anno 1738 e seguenti. Di essi costituiscono la parte più preziosa i 1790 volumi, che formavano una biblioteca greca, e latina di un tal modesto filosofo di Ercolano, una coi piccoli busti in bronzo di Epicuro, Zenone, Demostene, Metrodoro, ed Ermarco. Ne siamo debitori al Vesuvio, che se coi suoi famosi incendî dell’anno 79 dell’Era Volgare distrusse le Città di Pompei, Stabia, ed Ercolano; colle sue ignee lave carbonizzò, e conservò nel tempo istesso questo prezioso avanzo della dotta antichità.

In una casa di campagna presso Ercolano erano essi riposti in armadi del-