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l’autore ai lettori. | xxix |
o la prosa o lo stile bernesco? La cagione di ciò reputo io che fosse una opinione esagerata e, quasi direi, accademica della natura dell’arte; al che si aggiungeva ne’ tempi addietro la difficoltà dello stile, non sapendo gli scrittori condurlo a colorire la tenuità delle cose domestiche senza farlo basso e prosaico. Benchè nessuna lingua come l’italiana sia capacissima di vestire di eleganza schietta, semplice e popolare qualunque subbietto famigliare e pedestre. Tutto ciò è stato il proposito del mio Idillio, nel quale poi mi compiacqui di rinnovare un metro vaghissimo al mio sentire, ma al tutto dimenticato da’ nostri verseggiatori, che è la Canzone Zingaresca, nel qual metro Angiolo Poliziano, che convertiva in oro ogni cosa da lui toccata, scrisse quella Canzonetta famosa ed inarrivabile La Brunettina mia.
IL PIEVANO DI MONTALCETO.
La scena è mutata. Non sono gli uomini della città che vanno in villa a pigliar sollazzo; ma tu scorgi ed ascolti il popolo stesso delle campagne qual è oggidì nel fatto e come veracemente può pensare e discorrere. Esprimendo il dolore suo proprio e interpretando il comune, parla un vecchio contadino e fa tra le lacrime un ricordo amoroso del buon pievano defunto. Grazie a Dio, quell’ottimo paroco quivi delineato non è tale archetipo che gli occhi umani mai non abbiano rincontrato nel mondo. Chè anzi, le virtù e gli spiriti veri ed immacolati del Vangelo abbandonando spesso le città rumorose e tinte d’ipocrisia, sonosi ricoverati nelle chiesuole parocchiali di qualche valle o di qualche montagna, dove Cristo Signore manda non rade volte i suoi degni e santi ministri a consolare e beneficare i più poveri e maltrattati degli uomini. Onde, se io avessi con questi umili