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raffigurano, non ha indosso che la pelle del Leone da lui vinto, la quale gli cuopre solo una parte del braccio sinistro, e viene ad allacciarsegli nel mezzo della persona. Egli manifesta nei lineamenti risentiti della stravolta fisionomia quello stato orribile e spaventoso, ch’è la prova maggiore di uno spirito del tutto alienato. Ma la spietata Dea, anzi che sazia di tanto eccidio, non fa in esso che dar principio alla propria vendetta; nè sarà già per compierla veramente che restituendo ad Ercole la smarrita ragione, e con essa il rimorso: il rimorso laceratore, che le palesi e le secrete colpe flagella, sì che l’uom più reo della dolce pietade degli uomini si rende degno, e della generosa clemenza degli Dei.