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e sovra esse il volto lagrimoso. Dal dolore trafitto male si regge in piedi; le sue ginocchia vacillano; caderebbe, se la sponda del letto medesimo non gli servisse d’appoggio. L’epigrafe breve, appassionatissima, che sta rinchiusa fra due faci rovesciate, ed incisa sopra il Monumento, che forma base al quadro, serve a viepiù farci conoscere l’immenso dolore di questa madre sventuratissima, ed il tristo, caldissimo, ed unico voto del suo cuore. Già essa più non vive che in quel sepolcro; già essa lo riguarda come l’abitazione sua propria, come il solo mezzo che riunirla possa all’amata sua figlia. mater infelicissima, dic’ella, filiae et sibi.