ammollisce, lo intenerisce, lo affligge, lo rallegra, o crudelmente lo strazia. Tal è l’effetto che produce questo commovente bassorilievo, immaginato quasi a conforto della desolata materna pietà; e sculto ad istanza di una madre amorosissima per una amatissima figlia, rapita nel più bel fiore degli anni suoi e delle sue più dolci speranze. Improvviso fu il colpo che la tolse, e rapido sì, che, mentre la lieta sua famiglia in braccio a placido sonno credevala, in braccio a cruda morte la giovinetta giaceva. E già tu la vedi, pienotta e liscia la guancia, stesa supina sopra un letto elegante, vestita di un semplice lino rassettato a guisa di tunica sotto del petto, del bel petto ricolmo, che cuopre senza nascondere, nude lasciando le fresche e rotonde sue braccia. Che vuoi di più? Onde far noto che improvvisa fu la sciagura, l’accorto Scultore lasciò caderle giù dal capo lunghi e lisci i capelli, come se sciolti allora allora si fossero da un pettine o da un nastro che gli teneva raccolti. Essa non apparisce punto dissimile da bella persona placidamente e soavemente addormentata. Una fatal lucerna col tetro suo lume discuopre alla desolata famiglia tutto il suo danno. E qual famiglia! una tenera madre, uno sposo amante, tre giovinetti fratelli. Vestita con mirabile semplicità, svenuta ed abbandonata sopra una sedia a’ piedi dell’estinta giovinetta, si vede la infelice madre, che più della figlia estinta apparisce, tanto l’improvviso dolore