fisionomia del Falier mise Canova l’impronta d’un’anima egregia, e quella serena dolcezza, che sparge ognora sopra una fisionomia la coscienza del giusto. Indefinibile è la compiacenza che gli sta dipinta sul volto. Egli pensa certamente ad una sua bella azione, alla più bella, io mi raffiguro, ed alla più fortunata, alla di lui cura amorosa pel giovinetto Antonio; che così era familiarmente chiamato dall’ottimo Signore quel Canova, che tanto onorar doveva un giorno il suo Mecenate, e la Patria. L’alma Riconoscenza, simboleggiata da una donna grande, d’augusto aspetto, siede sopra d’uno sgabello posto dirimpetto al busto. Essa tiene appoggiata la mano destra sopra il capitello della colonna, e sopra la mano la mestissima sua fronte. Le ricche masse dei suoi capelli sono con eleganza ravvolte a doppj giri dietro la testa; e le loro estremità sciolte in anella. Essa è tutta, fuorchè la mano ed il braccio destro, ricoperta da una doppia veste di candido e finissimo lino, entro le di cui moltiplici pieghe si ravvolge, e nasconde anco il braccio e la mano sinistra. Il suo volto è bellissimo, e le sue forme si prestano meravigliosamente al sentimento della melanconia. Lunghetta la faccia, grandi gli occhi ed alquanto profondi, il naso profilato, le labbra che si toccano appena, il mento alquanto proteso ma dalla mano stessa delle Grazie, la mestizia vi siede quasi in suo trono, e l’abbellisce. Vorresti consolare