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gioja. Questo bel Genio di forme veramente celesti occupa con tutta la persona i due gradini della Piramide su’quali è steso, avendo un’estremità della clamide ripiegata in modo, che passando sopra la di lui coscia destra e sotto la sinistra, gli cuopre la metà della persona, si stende sopra tutti i gradini, e forma tappeto alle delicate sue membra. Essendo allusivo questo magnifico gruppo, nel Leone alla costante fermezza d’animo di Cristina, nel Genio sensibile al tenero affetto d’Alberto per essa, che nell’appoggiarsi al Leone pare che pur tuttavia alla di lei fermezza si raccomandi onde non soccombere al suo estremo dolore, non potea essere né più felicemente ideato, nè con maggior perfezione scolpito. Il Re degli animali dispiega qui la maestosa possanza delle superbe sue forme, ed il sentimento morale di dolore che non è straniero all’altera anima sua; mentre che all’eleganza dei puri contorni delle belle membra del Genio, ai suoi vaghi capelli che si dividono in anella, e gli adornano il collo gentile, alla sua dolce fisionomia, il Genio dell’amore, della riconoscenza, dell’amicizia, in lui si ravvisa.
Sopra la porta della tomba finalmente si vede il quarto gruppo, ben diversa scena rappresentante, e quale conviensi a Lei, che lasciato il terreno soggiorno sta per godere di un’eterna gloria. Scolpita in bassorilievo havvi la figura della Felicità, di grandezza naturale, che