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dolore. Il carceriere medesimo sembra colpito d’ammirazione. Fra tutti però si distingue l’affettuoso Critone dal nascondersi che fa la faccia, e dal rivolgerla, non potendo sostenere tanta sciagura. Ma Socrate, eh via! par che dica loro, eh via! amici, che fate? Avrò io dunque in vano, e per non essere testimonio di simili debolezze, allontanate le donne? Richiamate tutti il vostro coraggio; la morte dev’essere accompagnata da felici augurj, siccome quella che ci apre la via a più fortunati destini. Tanta fermezza, tanta grandezza, non so se renda maggiore il delitto dei giudici che lo sacrificarono, o la magnanimità della vittima.