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Capitolo 4

Elaborazione dei dati



In questo capitolo si discute dell’organizzazione da dare ai dati sperimentali, e su come si possano da essi ricavare quantità significative.

4.1 Istogrammi

Una volta che si disponga di un insieme di più misure della stessa grandezza fisica (nella statistica si parla in genere di un campione di misure), è opportuno cercare di organizzarle in modo che il loro significato risulti a colpo d’occhio evidente; la maniera più consueta di rappresentare graficamente le misure è quella di disporle in un istogramma.

Essendovi una corrispondenza biunivoca tra i numeri reali ed i punti di una retta orientata, ognuna delle nostre misure può essere rappresentata su di essa da un punto; l’istogramma è un particolare tipo di diagramma cartesiano in cui l’asse delle ascisse è dedicato a tale rappresentazione. Tuttavia è facile rendersi conto del fatto che non tutti i valori della variabile sono in realtà permessi, perché gli strumenti forniscono per loro natura un insieme discreto di valori essendo limitati ad un numero finito di cifre significative.

Conviene allora mettere in evidenza sull’asse delle ascisse tutti i possibili valori che possono essere ottenuti da una misura reale; cioè punti separati da un intervallo che corrisponde alla cifra significativa più bassa dello strumento, o comunque alla più piccola differenza apprezzabile con esso se l’ultima cifra deve essere stimata dall’osservatore (ad esempio il decimo di grado stimato ad occhio su un goniometro avente scala al mezzo grado).

Nelle ordinate del diagramma si rappresenta poi la frequenza assoluta

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