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18 | Capitolo 2 - La misura |
centesimi di millimetro. Nei risultati intermedi possiamo tenere per i successivi calcoli tutte le cifre che vogliamo; ma, giunti al risultato finale, e solo una volta che l’errore sia stato calcolato, bisogna troncare il risultato stesso al livello dell’errore da noi stimato ed arrotondare. Così1
diventa | o | ; | ||
diventa | o | . |
2.6 Errore relativo
Una volta valutato l’errore presumibile (errore assoluto) da cui è affetta la misura di una grandezza fisica x, il rapporto
(2.3) |
(indicato in valore od in percentuale) prende il nome di errore relativo; essendo definito attraverso il modulo del valore stimato della grandezza in esame, l’errore relativo è una quantità sicuramente positiva.
L’errore relativo è importante perché, in un certo senso, esprime la qualità della misura di una grandezza: è evidente come un errore assoluto stimato in 1 cm assuma ben diverso significato se riferito alla misura di un tavolo o di una distanza astronomica — ed è appunto la differenza fra gli errori relativi a suggerirci tale interpretazione.
È opportuno tuttavia osservare che l’errore relativo definito nella (2.3) è privo di senso quando il valore vero della grandezza che si misura è nullo; pertanto si potrà parlare di errore relativo solo quando si possa escludere tale eventualità con pratica certezza: nel caso cioè che sia , ovvero che sia di almeno un ordine di grandezza inferiore all’unità.
- ↑ Come vedremo nelle ultime righe dell’appendice B, normalmente per l’errore si da una sola cifra significativa; o al massimo due, se le misure sono state veramente molte — o anche per diminuire il disagio psicologico legato al "buttare via qualcosa" del frutto delle proprie fatiche...