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12 Capitolo 2 - La misura


Così su un orologio nella cui scala non siano riportate che poche divisione (l’inverso della sensibilità sia ad esempio di 60 o 15 minuti) non è difficile stimare l’ora con una approssimazione che invece è dell’ordine di pochi minuti; mentre un cronometro in grado di apprezzare il decimillesimo di secondo, se azionato a mano, difficilmente può raggiungere una precisione inferiore al decimo.

Similmente, un regolo lungo un metro e graduato al millimetro può essere usato per valutare le dimensioni di un quaderno (con un singolo atto di misura); oppure (riportandolo varie volte di seguito a se stesso) le dimensioni di un edificio. È evidente come, pur essendo lo strumento lo stesso (quindi la sensibilità non varia) la precisione delle misure debba essere completamente diversa nei due casi.


2.4 Errori di misura

Come già accennato in relazione alla precisione di uno strumento, se si esegue una misura di una qualsiasi grandezza fisica si commettono inevitabilmente errori; conseguentemente il valore ottenuto per la grandezza misurata non è mai esattamente uguale al suo vero valore, che non ci potrà perciò mai essere noto con precisione arbitrariamente grande (diversamente da quanto accade con una costante matematica, come ad esempio ).

Quando si ripete la misura della stessa grandezza col medesimo strumento, nelle medesime condizioni e seguendo la medesima procedura, la presenza delle varie cause di errore (che andremo tra poco ad esaminare) produce delle differenze casuali tra il valore misurato ed il valore vero; differenze variabili da una misura all’altra, ed in modo imprevedibile singolarmente. In conseguenza di ciò, i risultati di queste misure ripetute (se lo strumento è abbastanza sensibile) fluttueranno apprezzabilmente in maniera casuale in un certo intervallo: la cui ampiezza definirà la precisione delle misure stesse. Gli errori di questo tipo si dicono errori casuali, e la loro esistenza è facilmente accertabile con l’uso di un qualsiasi strumento sensibile.

Tuttavia, certe cause di errore possono dar luogo a una discrepanza tra valore misurato e valore vero che si riproduce inalterata in una serie di misure ripetute: e la inosservabilità delle fluttuazioni non garantisce affatto che tale discrepanza sia inferiore all’incertezza di lettura dello strumento; né si può esser certi che essa sia contenuta entro l’intervallo di variabilità degli errori casuali (quando esso sia maggiore dell’incertezza di lettura).

Gli errori di questo secondo tipo si dicono errori sistematici e sono i più insidiosi, perché non risultano immediatamente identificabili. Cause di