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12.2 - Verifiche basate sulla distribuzione del χ2 213


Gli angoli vengono misurati; supponendo che il processo di misura introduca errori che seguono la distribuzione normale ed abbiano una entità che (per semplificare le cose) assumiamo sia costante, nota ed indipendente dall’ampiezza dell’angolo, vogliamo verificare l’ipotesi che le due particelle coinvolte nel processo d’urto siano di massa uguale (ad esempio che siano entrambe dei protoni).

La prima cosa da fare è quella di ricavare dai dati misurati , che per ipotesi hanno una funzione di frequenza

una stima dei valori veri . Il logaritmo della funzione di verosimiglianza è dato da

;

ma le variabili e non sono indipendenti, visto che il processo deve conservare sia energia che quantità di moto. Ammessa vera l’ipotesi che le due particelle abbiano uguale massa (e restando nel limite non-relativistico), le leggi di conservazione impongono il vincolo che l’angolo tra le due particelle dopo l’urto sia di 90° (o, in radianti, ); usando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, la funzione da massimizzare è

e, annullando contemporaneamente le sue derivate rispetto alle tre variabili, si giunge al sistema

Eliminando dalle ultime due equazioni otteniamo

e, sostituendo l’espressione per ricavata dalla prima equazione,