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Obsidionem tardi magis rerum exitus, quam dubii, quietæ externæ res Romanis essent, tanto registra l'istesso Livio. Quello ch'io noto in questo Autore, è che per non registrare il valore de' nostri Cittadini, et il poco profitto de' Romani in questo assedio, sicome non poteva registrare la vittoria, ne meno hà voluto scrivere la di loro poco honorevole partenza, e perciò raggionevolmente il Loritho d'un tal silentio si maraviglia, dicendo Mirum cur non vel dissolutionis, vel expugnationis alicubi meminerit Livius.
Continuavasi l'Assedio in Velletri, e quantunque poi suscitassero nuovi rumori, e si facessero per altre parti levate di genti contro Romani, mai abbandonarono la nostra Città, tanto assediata, quanto odiata; perche sapevano li Padri del Senato molto bene quanto potente essa fosse; e se doppo molt'anni partirono, fù senza profitto; perche nel Cons. XCV. essendo Consoli Caio Fabio, e Caio Plautio, li Privernati, e Velletrani, come popoli non solamente di natione, ma d'amicitia, fecero grandissimo impeto in dar il guasto al Contado Romano, con danno notabilissimo della Republica, e fù in quel mentre, che li Tarquiniensi in un fatto d'armi roppero l'Essercito di Caio Fabio Console, e fecero un scelerato Sacrificio di Trecento, e sette Soldati Romani, crudeltà tanto horrenda, che più dispiacque al Senato, che la sconfitta dell'Essercito, Accessit ad eamdem Cladem, et Vastatio Romani agri, quàm Privernates, Veliterni deinde incursione repentina fecerunt, disse Livio.
Doppo Diecedotto anni, ne' quali molte Guerre si fecero trà Romani, Volsci, et altri Popoli, Lucio Annio Setino, e Lucio Numicio Circeiense, le Patrie de' quali erano Colonie Romane, givano sollevando li popoli, tanto della nostra Natione, quanto della Latina, e de' Confederati, fecero grandissima impressione ne' petti di molte genti; eccetto che de' Velletrani, e de' Segnini, che come generosi ricusarono tal'unione, non comportando il dovere, c'havessero à muovere le loro armi à richiesta d'altri, come solevano fare per la loro grandezza, Prætores tum duos Latini habebant, Lucium Annium Setinum, et Lucium Numicium Circeiensem, ambo ex Coloniis Romanis, per quos, præter Signiam. Velitàsque, et ispas Colonias Romanas, Volsci etiam exciti