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fù da' Romani sentita, e stimarono li Senatori, che fosse stata caggionata da' Velletrani, onde dissero, che se fossero stati castigati nella passata guerra, di sicuro non haverebbono suscitate nuove fattioni in dispreggio della Romana Repubblica, Id Patres rati contemptu accidere, quod Veliternis Civibus suis tamdiù impunita defectio esset. Si risolvè da' Senatori la Guerra contro Volsci; e se bene li Tribuni erano di contrario parere, nulladimeno erano cosi temuti li Volsci, e particolarmente li Velletrani, che tutte le Tribu ad onta de gl'istessi Tribuni approvarono contro Volsci la Guerra; et aspettando la creatione de' nuovi Tribuni con potestà Consolare, furono (trà gl'altri compagni restati alla Guardia di Roma) eletti Spurio, e Lucio Papirij. Questi condussero direttamente l'Essercito à Velletri, Insequenti anno Spurius, et Lucius Papirii novi Tribuni Militum Consulari potestate Velitras Legiones duxerunt, dice l'istesso. Furono li nostri aiutati da' Prenestini, con li quali sempre passò buona amicitia; si venne al fatto d'arme con la solita fortuna de' Romani; e perche la battaglia fù vicino à Velletri, li Volsci scorgendo il pericolo, che li soprastava, si missero con maturo consiglio in fuga verso la Città, dove e li Velletrani, e li Prenestini hebbero sicuro ricovero, Ita ut propinquitas Urbis hosti, et causa maturioris fuga, et unum ex fuga receptaculum esset. Era ben munita, e forte la Città di Velletri; perciò stimando li Romani, ch'il combattere non apportarebbe sicurezza di vittoria, ma più presto pericolo di perdita, fecero altra risolutione, Oppidi oppugnatione Tribuni abstinuere, quia et anceps erat, etc. Se ne scrisse perciò à Senatori in Roma, incolpandone più li Prenestini aussiliarij, che li Velletrani principali, et à quelli intimarono la guerra col conseglio de' Padri Senatori, e del Popolo. Li Prenestini coraggiosi congionti con li Volsci amici, et in particolare con li Velletrani, formato un buon'Essercito, pigliarono à viva forza Satrico de' Volsci, ma Colonia de' Romani, usando contro li defensori Romani grandissima crudeltà, che caggionò nel cuore de' Senatori dispiacere non poco, onde crearono subito Tribuno militare la settima volta Marco Furio Camillo. Nacque in Roma nell'istesso tempo un certo che di seditione,