Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Aulo Virginio, e Tito Veturio, li Volsci, e particolarmente li Velletrani, ò perche i Romani non volsero restituirgli il Contado preso l'Anno avanti, ò per abbassare gl'avanzamenti della Republica, fecero nuova, e numerosa levata di gente, quando li Sabini, e gl'Equi facevano per altra parte l'istesso; e mentre s'incaminavano all'impresa, s'oppose à quelli Veturio; et à nostri Virginio, che se ben era di numero de Soldati inferiore con tutto ciò, senza dar tempo à più grave apparecchio, andò veloce ad incontrar il campo de' nostri, havendo prima dato il guasto alla Campagna. Si venne à giornata, e perche li Volsci erano Superiori di forze (ma inferiori di fortuna) beffeggiavano li Romani, nulla stimando l'Armi nemiche; anzi tenendo certa la vittoria dal canto loro, stavano accampati senz'ordine. Ciò visto, e considerato da' Romani, scorgendoli ancor fermi, e pigri, senza punto allestirsi alla pugna, come non aspettassero l'impeto nemico, e si fossero scordati della solita bravura, gli corsero repentinamente addosso, che fatti vili, e codardi voltarono al nemico, che feriva, le spalle, e corsero fuggendo per ricovero, e scampo à Velletri. Li Romani più freschi, aiutati dalla Sorte, che gl'acompagnava, con maggior vigore li seguitavano, et entrando con meschianza e vincitori, e vinti, e Romani, e Volsci, in Velletri, fecero più cruda strage, che nel Campo fatta non havevano, et à quelli solamente si condonò la vita, che gettate l'armi in terra, ricorrevano alla pietà Romana. Fù in quella guerra tolto il territorio Veliterno, perdita di gran consideratione, et alla Città fatta Colonia, furono mandati nuovi habitatori, non sò se per uccisione fatta de' Soldati Cittadini, ò per tenere la Città in freno. Castrum exutum hostem Velitras persecuti uno agmine victorem cum victis in Urbem irrupere, plusque ibi sanguinis promiscua omnium generum cæde, quam in ipsa dimicatione factum, paucis data venia, qui inermes in deditionem venerunt. Volscis devictis Veliternus ager adeptus, Velitras Coloni ab Urbe missi, et Colonia deducta, cosi scrive Livio, ma Dionisio, Fidentes enim (dice) maioribus copiis, et obliti superiorum cladium ut primum Romanos videre, Castra contulerunt cum eis, progressiquè