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professavo all’Eminentiss. FABRITIO suo Zio; à quel Fabritio, che per haver ad onta del Tempo sposato all’Immortalità il suo alto, e giusto sapere, li furono dall’Hore voraci tolti li giorni (ma non la gloria) togliendo à Roma, e al Mondo l’incorrotto Fabritio del nostro Secolo. E se il Fabro nella struttura di esso non haverà ne anco la perspicacità d’un ingegno mediocre dimostrato, haverà almeno l’acutezza d’un occhio purgato palesato, in fissar li sguardi, benchè vacillanti, ne’ luminosi raggi delle sue vaghissime Stelle, dalle quali, e l’Opra, e l’Artefice, ancorchè vili, sperano felicissimi influssi di grazie. Mentre à V. Emin. con profondissima riverenza m’inchino. Di Velletri li 8. di Maggio 1644.

Di V. Em. Reverendis.

Divotis. & obligatiss. Servo


F. Bonaventura Theuli
SV