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di vestigi, e di nome nel territorio Veliterno, e chiamari sin al giorno d'hoggi Araiano & Ariano, dalle cui rovine, doppo che fù demolito, e destrutto da' Velletrani, fù ritrovata una statua di Giano Bifronte con sembianze di Giovene, e di Vecchio, la di cui testa si conserva nel Claustro del nostro Convento, e è la qui intagliata. Et un altra Testa pure Bifronte somigliante à questa conserva tra molt'altre belle antichità il Cavalier, e Dottor Theocrito Micheletti, qual fù ritrovata poco distante dal suddetto luogo. Che cosa significhi la duplicata sembianza di Giano, sono varij li pensieri de' Virtuosi, come sono diverse l'intelligenze. S. Agostino registrato dal Vines, dice, che col rappresentarsi Giano Bifronte, si dimostrava la di lui gran prudenza, che consiste in prevedere le cose future, e contemplar le passate, Alii hunc Regem Bifrontem fuisse referunt, quod fuerit prudentissimus, pravideritquè procul ventura, et nespexerit praterita, onde il Cedreno disse Præteritorum, ac futurorum notitia fuisse præditum, eum à Romanis Bifrontem pingi. Il Mddendorpio vuole, che le due faccie di Giano significassero la congitione di lui delle cose del mondo, Quippè qui utriusquè ante, et post Diluvium Orbis certissimam rationem sciebat. Herodiano intende per le due Faccie il principio, e fine dell'Anno. E S. Cipriano lo conferma con queste parole, Ipse Bifrons exprimitur, quod in medio constitutus, Annumincipientem pariter, et recedentem spectare videatur; e perciò Plinio dice, che Numa Pompilio fece alzar la Statua di Giano