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Dardanus hortus,
Huc repetit, iussisque ingentibus urget Apollo.

Perchè l'Oracolo, come l'istesso registra, tanto gl'haveva promesso, dicendo,

Dardanide duri, quæ vos à Stirpe Parentum,
Prima tulit Tellus, eadem vos obere læto,
Accipiet reduces antiquam exquirite Matrem
Hic domus Æneæ cunctis dominabitur oris,
Et nati natorum, et qui nascentur ab illis

Giovanni Fabrino spiegando queste parole, scrive, Perche Apollo haveva commesso loro espressamente, che dovessin venire ne' paesi del Latio, donde haveva havuto origine Dardano. E se ben Vergilio dice,

Tyrrenum ad Tiberim, et Fontis vada sacra Numici

Non si deve già intendere, che doveva Enea tornar in Toscana; perchè Tyrrenus Tiber, vuol denotar, che scorre nel Mar Tirreno, così spiga l'Ascentio, Ad Tiberim Tyrrenum, idest, qui influit ad Mare Tyrrenum, in qual senso anc'Ovidio lo chiamò fiume Toscano, quando disse, Tuscum rate venit in amnem. Si stabilisce tutto questo con le sopr'accennate parole di Vergilio, cioè, Et Fontis vada sacra Numici; il Fonte ò Fiume Numico scorre nel Latio, vicino ad Ardea, così dimostrano li Scrittori. Matteo Veggio lo mette vicino Laurento, Città ancor'ella nel Latio, dicendo,

Laurentumq. petit vicina Numicius undis,

Servio dice, che fosse un fiume grosso, nel quale fù ritrovato il Cadavero d'Enea, ma poi si seccò, e perciò vien detto Fonte, e non Fiume.

Da questo dunque si deduce, che nel Latio Dardano nascesse; dal Latio partisse per la Frigia, sicome nel Latio ritornò la sua prole, dico, Enea. Il possesso finalmente del Regno corrobora il tutto: perchè Enea, e suoi Posteri furono Rè de' Latini, e non de' Toscani; dunque se ritornò nel Latio, dal Latio, nel quale hebbe i suoi natali, partì. Altrimente, e gl'Oracoli introdotti dal Poeta, sarebbero stati fallaci, e gl'Ambasciadori buggiardi, se le promesse fossero state della Toscana, e il possesso del Latio, di cui intendeva l'istesso quando disse,