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Tarquinio l'altro figliolo assegnò Circeio, come se ne fossero stati fondatori, Has ambas cum duobus filiis, ut conditoribus dicasset, Circeios Arunti, Tito Signiam, securus iam de Regno, etc. Nella sollevatione procurata da Lucio Annio Setino, e Lucio Numidio Circeiense, fù unita Segni con Velletri, à non consentire con l'altre Colonie. Fù Patria di S.Vitaliano Papa, come si legge nel Martirologio Romano. Era de' Signori Sforza; ma di presente è dell'Eminentis. Cardinal Antonio BABERINO Nipote dignissimo di URBANO Ottavo Pontefice vivente Ottimo Massimo.

Sessa, ò Suessa, chiamata ancora Sessa Pometia; non già quella Pometia accennata di sopra, ben sì da Cittadini di quella, che per un tempo v'habitarono, fù così chiamata; com'anco per l'istessa caggione fù detta Arunca; tanto dimostra l'Alberti. Fù saccheggiata da Tarquinio, essendo Rè Servio Tullio. In questa Città dimorarono in Esilio li figlioli di Anco Martio IV. Rè de' Romani. E ben vero, che da moderni Autori molte cose di Pometia s'applicano à Sessa, per la denominatione, che da quella ottenne. Lucio Sacco hà diffusamente con molta eruditione descritta questa sua Patria.

Sezze, se bene il suo moderno Scrittore hà à schivo la natione Volsca, per lo che la mette frà Latini; con tutto ciò molti Autori, e particolarmente il Cluerio la chiama Antichissima, e la pone trà Volsci. Il Perotti, dice, Setia Urbs est Campania, et il Schradero scrive, Setia antiquissimum Volscorum Oppidum, cosi ancora Iodoco Hondio. Titinnio Comico in honor di Sezze compose un Opra intitolata Setina, vien citato da Nonio Marcello in più luoghi nel libro che fà de Proprietate Sermonum. Gioseppe Ciammaricone Setino ha descritta eruditamente questa sua Patria1, à quello rimetto il Lettore.

Sora, rattiene per ancora il nome, che fusse de Volsci, lo dice Livio, Sora agri Volsci fuit, et il Sabellico lo conferma, narrando la sua presa, Consules Dictatoris Exercitu ab Bellum usi Soram de Volscis vi cæperunt, perche fù presa all'improviso da' Romani, ma con l'Essercito del Dittatore Furio Camillo, essendo Consoli Marco Fabio Dorsuo, e Servio

  1. Nell'opera del 1641 Descrittione della città di Sezza colonia latina di Romani.