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registrato di sopra, disse Eusebio, Cicero Arpini nascitur, Matre Helvia, Patre Hequestris Ordinis. E Giovenale Arpinas alius Volscorum in monte solebat. Fù luogo Municipale, riferisce Sesto Pompeo, e vicino vi stava il vico detto Cerreatone, del quale fa mentione Plutarco nella Vita di Mario.
Artena, Città poco lontana da Ferentino, fù presa nel Cons. LXXXIV. essendo Console Gneo Pompeo Cosso, e Lucio Furio Medullino. Restava però intatta la Rocca, e li Romani partivano confusi, e senza vittoria, se un Servo traditore non la dava in mano de nemici, che la combattevano.
Allura, Castello così chiamato dal Fiume, che vi passa vicino, dove furono rotti, e disfatti da Caio Menenio Console gl'Esserciti de gl'Aricini, Lanuvini e Veliterni. Il Castello è distrutto; non vi è altro che una Torre alla costiera del Mare, e nella quale continovamente vi si mantengono Guardie per li Corsari. E loco in vero memorando per la presa, e morte di Cicerone datali dal monstro d'ingratitudine Popilio Lenate, dice Plutarco. E per la prigionia di Corradino figliolo di Henrico, e Nipote di Federico Secondo Imperatori, che vi era fuggito col Duca d'Austria; tanto nota l'Alberti.
Atina Città potente, quest'encomio li è dato da Vergilio,
Atina potens, Tiburque Superbum
E Valerio Martiale disse,
Quo Cive prisco gloriatur Atina
Fù Colonia di Romani fatta da Claudio Nerone, narra Frontino, ma col titolo di Prefettura, disse Cicerone nell'Oratione Pro Cn. Planco, di cui intendeva, quando scrisse, Hic est è Prefectura Atinate.
Aurunca, li cui Popoli assalirono il Contado Romano con subita scorreria, per il che senza dimora fù fatto Dittatore Lucio Furio, e ne restò vincitore; e delle spoglie se ne fabricò per Voto un superbo Tempio à Giunone Moneta: questo fù nel Cons. CVIII. essendo Consoli Marco Fabio Dorsuo, e Servio Sulpitio Camerino. Da questa Città fece partenza Dardano quando, doppo la morte di Iasio suo fratello, andò nella Frigia, come si dirà altrove. E annoverata