Pagina:Teoli - Teatro Historico di Velletri.djvu/44

violò la figliola, e ne nacque Latino, Ex filia Fauni, et Hercule, qui eodem tempore, extincto Gerione, armenta victoria præmia per Italiam ducebat, stupro conceptus Latinus procreatur, overo come ad altri piace, nato d'una Giovene, che poi à Fauno fù sposata. No sò in vero con qual caggione procuri Giustino di macchiare li Natali d'un tanto Rè, mentre li tempi di questo, e di Hercole sono cosi differenti, osservazione fatta da Dionisio, che dice, Sed hæc aliis facta sunt temporibus. Ancora Hesiodo registrato dal Vives hà variato nel dire, che Latino fosse figlio di Ulisse, e Circe, Hesiodus dicit Latinum fuisse filium Circes, et Ulissis. L'errore di Giustino si fà chiaro con Sesto Pompeo, che chiama Latino figlio di Telemaco, e di Circe, e ciò per parere di Galata Scrittore antico, qual narra, ch'egli pigliasse l'Impero doppo la morte d'Enea. Galatas scribit eum post obitum Æneæ Imperium Italiæ pervenisset ad Latinum Thelemachi, Circesq. filium. Anzi dà nome di Roma alla moglie di Latino, e pure, altri buoni Autori vogliono si chiamasse Amata. La caggione per la quale Latino sia chiamato figlio di Circe, è notata da Lattantio, che vuole Marica esser l'istessa che Circe, onde potemo affermare l'errore di Scrittori, che in vece di Fauno registrarono Ulisse. Questo Latino diede il nome alle genti del Latio, dice Suida, Eos, quì olim Cætii appellabantur, Latinos appellavit. Di questo senso è Paolo Diacono, dicendo, Regnante Latino, qui Latina correxit linguam, et Latinos de suo nomine appellavit. E' dell'istesso pensiero Cassiodoro, qual dice, Latinus regnavit An. XXXII. à quo Latini sunt appellati. Et il Samoteo ancora, A quo primum Aborigines Latini dici cœperunt. Il che vien confirmato dal Genebrardo, quasi con l'istesse parole del Diacono, Filius Latinus Latinam linguam corripit, et Latinos de suo nomine appellatos relinquit. Osservo in proposito quella parola, correxit, et corripit, cioè corresse, e riformò, non dice, instituit, perche il parlar Latino non hebbe origine dal Rè, ma dalla Reggione del Latio, cosi piace à Sesto Pompeo, Latinè loqui à Latio dictum est, quæ loquutio adeò est eversa, ut vix ulla pars eius maneat innoxia. Lo conferma il Perotti, A Latio Latinus deducitur