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apportar stupore à chi legge, mentre fà verificare il commun Proverbio, Quot capita, tot sententiæ. Dirò solamente, ch'io prendo dalla narrata antichità non poca maraviglia di quelli che lasciatosi trasportare dal troppo affetto, affermano che le Città fabricate da Enea, Compagni, e suoi Successori, avanti à Romolo, sieno più antiche di Roma, come con manco sode raggioni, altri avanti al tempo della suddetta Regina possono dare verace principio d'altra Città prima di Roma; mentre li primi alberghi di Giano, e di Saturno antecedenti ad ogn'altra Colonia d'Italia, sono l'istessa Roma; se però quelli non volessero intendere di Roma di sette Colli, cinta di mura, e con l'istesso nome, che questo si potrebbe concedere, ma di ciò ne lascio il pensiero, à chi la pretende; à me basta dire, che dovendo Roma esser Capo dell'universo, e per la Monarchia Temporale, e per l'Ecclesiastica, dovea esser fabricata, e fondata dal Capo del Mondo rinascente, dico da Noe.

Soccedè à Roma nel Regno del Latio Romanesso suo figlio, nel MMM.DC.XIX. Anno del mondo (questo fù figliuolo di Sicano già Rè de Celtiberi) conservò il nome di Roma alla parte del Capitolio, e dell'Aventino pigliato da Roma sua madre, e fù acclamato da Latini Aborigini col nome di Saturno, e da li à poco, havendo governato An. LXXI. morì; restando nel Regno Pico Prisco1 suo figliolo, cosi dice l'Aldovrando2, Picus etiam Rex Latinorum Saturni filius, Fauni Pater, che fù il primo che del Pico uccello si servisse ne gl'Augurij; e perciò favolosamente si disse, ch'egli da Circe Maga trasmutato fosse in uccello, così notò Servio, Hoc autem ideò fingitur, quia Augur fuit, et domi habuit Picum, per quem futura noscebat, quod Pontificales indicant libri. La caggione di questa Favola l'assegna l'Aldovrando, che dice, Qui à Circe adamatus, cum spreto eius coniugio, Canentem Nimpham duxisset uxorem, ab irata Dea virga percussus, in Avem sui nominis mutatus fertur. Governò Pico LVII. e gli succedè Fauno Prisco, quale al parer di Suida, fù anco chiamato Giove. Moglie di lui fù Fatua3, cosi chiamata da Caio Basso, dice Lattantio, perche prediceva le cose future (dice Giustino)

  1. Secondo la mitologia romana, Pico fu uno dei primi sovrani del Lazio, e fondatore di Alba Longa e Laurentum. In una versione della sua storia narrata da Virgilio, durante una partita di caccia sul monte Circeo fu visto dalla maga Circe che se ne innnamorò, ma vedendosi rifiutata costei lo trasformò in un picchio.
  2. Ulisse Aldovrandi (1522-1605) fu un celebre naturalista bolognese, autore di diverse opere e trattati sugli animali, tra cui un Ornithologiae hoc est de avibus historiae libri XII pubblicato nel 1599 ed a cui fa riferimento il Teoli.
  3. Fatua, nota anche con il nome di Fauna o Fenta Fauna era nella mitologia romana identificata come la controparte femminile del dio Fauno, e per questo a volte considerata come sua consorte o sorella. Così come Fauno prediceva agli uomini il loro destino, o fata, lo stesso Fatua fsceva per le donne; il nome di queste divinità viene infatti dal latino fari (parlare).