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Latium appellatum est. L'Abbate Uspergense replica le medesime parole di Paolo Papia, Latium pars Italiæ dictum, quod Saturnus à Iove fugiens, ibi latuerit. Paolo Merula, Latium dictum putatur à Saturno, qui patria profugus in his locis latuisse fertur. Nicolò Perotti finalmente dice, Dictum Latium, quod illic latuerit Saturnus Iovem filium fugiens. Non voglio in questo luogo dimostrare quel Saturno fosse questo fuggitivo, perchè si dirà altrove; e per adesso mi basta in prova, che Latium dicatur à latendo, come Arnobio conferma: benchè, come registra il Perotti, alcuni siano di pensiero così chiamarsi, quia latet inter præcipitia Alpium, et Appennini. In quello nostro Latio fù fondata, et hebbe i suoi natali la famosa Roma, come s'è accennato, così giudica Fabio Pittore dicendo, Prima igitur origo Roma fuit Collis Capitolinus, antea Saturnia dictus. Conferma ciò Lucio Sempronio, qual dice Ubi est Mons Capitolinus aureo saeculo à Saturno habitatus, ubi et nunc Aurea Roma Terrarum caput. L'istesso par che affermasse Plinio quando scrisse, Saturnia ubi nunc Roma est, corroborato ancora da Giustino Historico con queste parole, Itaq. Italia regis nomine Saturnia appellata est, et mons, quæ inhabitabat, Saturnus, in quo nunc veluti à Iove pulso sedibus suis Saturno, Capitolium est.

Stando dunque sicuro, e d'animo quieto Saturno nel suo governo nel Latio, destinò alla cura della Sabina Sabo suo figliuolo, che à quei Popoli diede anco il nome, come, oltre à molti altri buoni Autori, spiegò chiaramente Silio Italico nè seguenti versi:

Ibant, et læti pars Sanctum voce canebant
Auctorem gentis, pars laudes ore ferebant
Sabe tuas, qui de patrio cognomine primus
Dixisse populos magna ditione Sabinos

E fù nell'Anno del Mondo MMM. CC. XVI.. Questo Sabo fù poi il Dio Tutelare, benchè falso, de' Sabini, come Fauno de' Latini, e Quirino de' Romani, dice Polidoro Virgilij. (Io non credo però fosse il primo) Fece molti beneficij al Mondo Saturno, insegnò l'arte dell'Agricoltura, il modo di potar le vite, e gl'arbori, inventò le Falci da mietere, e da tagliar il grano, com'anco insegnò il costume, e riti