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fuggire nelle Terre, e Luoghi vicini, e chi à Civita Lavinia, chi à Valmontone, Segni, Cave, et altri luoghi, come anco altri frà le Selve hebbero ricovero, e scampo, e durò dal Mese d'Agosto sino à tutto Decembre. Anco nell'Anno M.CD.LXXV. per le nostre colpe fù in Velletri una Peste tanto crudele, che forse non havrebbe fatto stragge minore, se la pietosissima Madre di Dio con la sua potentissima mano non havesse liberata questa Città da tal flagello, per il voto fatto alla Santa Casa di Loreto; onde dal Conseglio vi furono mandati Ambasciatori à render le dovute gratie alla Regina de' Cieli per la ricevuta liberatione, con una Corona d'Argento indorata, con ornamenti di Stelle, con molte Gemme, e Pietre pretiose, e con l'Arme della Città, come appare per la Fede del Monsignor Vescovo di Recanati, Luogotenente Generale della Marca, ch'allora si ritrovava in Foligni, e comincia, Universis, et singulis has Praesentes nostras literas inspecturis Fidem facimus, praesertim Magnificis Dominis Novem Bonis Viris, Regimini, et Communitati Inclitae Civitatis Velletri, qualiter, etc. Dat. Fulginei 3. Septembris 1476.

Iustinuanus Falconettus.

Non continuarono li Velletrani nell'emendatione de' loro falli, ma con nuove offese, e forse più gravi, irritarono l'ira Divina, che di nuovo scendè il braccio giusto del castigo con simil sferza di Peste per più Anni, cominciando dal M.CD.LXXXIII. Insin'al M.CD.LXXXVI. come si vede registrato ne' Protocolli dell'Archivio della Città, e vi fece grandissima stragge, intanto, che si facevano gl'Altari da dir Messa per le strade publiche, e per le piazze. Havevano gl'afflitti Cittadini sperimentati gl'effetti della sicura protettione di MARIA Soprana Imperatrice dell'Universo; fecero però preghiere, e voto all'Immacolata Concetione di essa gran Madre di Dio, e subito la languente Città fù da tal flagello affatto liberata, come appare per il seguente Epigramma intagliato in Marmo nella Cappella particolare, et Altare di essa Immacolata Concettione nella nostra Catedrale.
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