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che trattenne li Volsci à mover l'Armi contro Romani, mentre Velletri, Città di loro insigne si ritrovava tanto aggravata dalla Peste.
Dionisio Alicarnasso, fa egli anco mentione d'una crudelissima Peste in Velletri, e tengo che sia l'istessa accennata da Livio, che fece tal stragge de' miseri Cittadini, ch'appena ve ne restò la decima parte, Tanta enim (dice egli) Pestilentia Volscos invasit, quanta in omni hominum memoria, nec apud Graecos fuit, nec apud Barbaros, nulli aetati parcens, vel conditioni, vel sexui, sive in debiles incideret, sive in validos, cuius Cladis magnitudo satis liquere potest ex nobili eius Gentis Urbe Velitris, quae magna prius, et populosa, sic tum exhausta est, ut decima tantum pars incolarum reliqua remaserit, appena vi restò la decima parte de' Cittadini, quasi afflitti mandarono Ambasciatori al Senato Romano, e si fece nuova scelta d'Habitatori per la desolata Città.
Altre Pesti non vi sono state particolari, che l'habbino registrate gl'Autori di quei tempi. E' da pensare però, che mentre Roma n'è stata percossa più volte, per la vicinanza, e commercio, Velletri ancora ne sia stata toccata; come fù nel Consolato XXXV. XLIII. LIV. LXIX. LXXVI. CC.LXV. ne gl'Ultimi Anni di Vespesiano, et altre volte ancora, come si cava da Livio, Dionisio, et altri gravi Autori. L'istesso si potrà asserire ne gl'Anni del Sig. C.LXXII. al tempo di Aniceto Sommo, e santo Pontefice, nell'Anno C.LXXV. essendo Sommo Pontefice San Sotero, come registra Eusebio; così nel D.LXV. vivente Sommo Pontefice Giovanni Terzo, nel D.XC. nell'Ultim'Anno di Papa Pelagio Secondo, qual Peste incrudelì con stragge maggiore per alcuni anni del Pontificato di S.Gregorio Magno; nel DC.LXXXIII. nell'ultimo Anno di Agatone Papa; nel primo di Papa Leone Secondo, quando Pestilentiae ingens Romae, et per vicinas Civitates desevit, scrive Matteo Palmieri; nel M.LXII. sotto Papa Alessandro Secondo, come accenna l'istesso Palmieri, e nel M.CD.XLIX. al tempo di Papa Nicolò Quinto, come Mattia Palmieri, et il Ciaccone registrano. E ben vero, che nel M.CD.LVI. vi fù una Peste sì grave, che li poveri Velletrani furono forzati à