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Capri Fra Francesco da Velletri Franciscano Conventuale, incorpora, e unisce à Velletri l’Ariano, e Faggiola, Castelli distructi, dandogilene il mero, e misto Impero, Cum potestate gladij, come per Breve, che comincia, Fidei constantiam, sinceraq. devotionis, etc. Dat . Roma apud S. Petrum Anno Incarnationis Dominica M. CD . XXXX. III. 8. Id. Octobris, Anno Tertiodecimo .

L’istesso Pontefice restituisce la recognitione delle cause, benche gravi, al Giudice, e al Podestà di Velletri, iuxta Statuta Civitatis, come appare per una Bolla fatta, Oraculo Sanctissimi, dal Cardinal Camerlengo diretto Nobilibus, & Egregÿs viris, & Novem Bonis Hominibus, ac Communi Civitatis Velletran. comincia, Cupientes ex debito, etc. Dat. Roma apud Sanct Laurentium in Damaso Die 22. Novembris M. CD. XXXXIII . Indict. 6. Pontificatus Eugenij Pape Quarti Anno Tertio decimo.

L’istesso Pontefice, sapendo, che la Torre, che stava nel Castello chiamato San Pietro in Formis, era di nocumento á Velletrani, ordinò a’ nostri Cittadini, che la demolissero, come fecero subito per ordine del Camerlengo di Santa Chiesa, chiamato Lodovico Patriarca d’Aquileia: comincia il Breve, Cum ad notitiam Sanctissimi Domini Nostri Papa, atque nostram à fide dignis, etc. Dat . Romæ Die 12. Martij M. CD. XXXXV.

L’istesso Pontefice rendè alla nostra Communità l’Elettione del Podestà, e del Giudice, che dal Popolo Romano era stata con violenza tolta, & usurpata, per l’assenza del Sommo Pontefice, il che è rigistrato in un Memoriale indrizzato al nostro Vescovo Cardinal Pisani nel M. D. LXIV. nel quale si fà mentione di tal favore ricevuto .

Papa Nicolò Quinto, se bene haveva conceduto a’ Signori Savelli la Faggiola, revoca, e annulla la concessione fatta,ve dechiara non derogare alla concessione fatta a’ Velletrani da Papa Eugenio Quarto, come per Breve, che comincia , Quamvis Apostolica Sedes, etc. Dat. Roma apud S. Petrum, Anno Incarnationis Dominica M. CD. LIII . 8. Kalend. Decembris, Pontificatus Anno Septimo .

Papa Calisto Terzo, perche i Velletrani dubitavano, che di nuovo s’edificassero li Castelli dell’Ariano, e Fag-