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Oratore facondissimo, e Consigliero prudentissimo, ad offerir à quelli la Pace, che ricusata con molti presenti ancora da Romani, fù caggione, che Pirro tornasse in dietro; ma per non haverne maggior chiarezza, lo lascio sotto silentio.


Affetto di Sommi Ponetifici.
Cap. VI.


Quanto sia stato l'affetto de' Sommi Pontefici verso la Città di Velletri, e la stima, che si è fatta di essa; potrà il Lettore raccoglierlo dall'infrascritte Bolle Pontificie, ch'in riguardo della nostra fedeltà, divotione, obedienza, e costanza nelle turbulenze della santa Sede Apostolica hanno spedite à nostro favore, quali schiettamente io hò estratte dalla Cancellaria Priorale con quella diligenza, che si conveniva: e per cominciare. Papa Gregorio Settimo (che più antiche Scritture non si sono trovate) concede molti Privilegi alla nostra Città, particolarmente per li Confini del nostro Territorio, come appare per li Brevi di Papa Pascale Secondo, e di Papa Gregorio Nono, che si registrano per ordine. Papa Urbano Secondo conferma l'istessi Privileggi de' Confini, come per Breve, Dat. Romae 8 Id. Iulii .... per manus Ioannis dictae Eccles. Romanae Diaconi Cardinalis, et Vice Cancellarii M.LXXXIX. Indict. 12. Papa Pascale Secondo, in un Breve, che comincia, Et prava corrigere, et recta firmare, etc. annulla alcune esattioni, che procurò d'introdurre in Velletri con la forza, e potenza di Henrico Quarto Imperatore, un tal Guiberto da Parma, Arcivescovo di Ravenna, che fù Antipapa con nome di Clemente Terzo per XXI. Anno, contro Gregorio Settimo, Vittore Terzo, Urbano Secondo, e Pascale Secondo, dicendo, Idcirco iuxta petitionem vestram omnes pravas consuetudines, vel exactiones, quas Haeresiarca Guibertus Provenatus quondam Episcopus, mox Apostolicae Sedis invasor, imposuit, de medio vestrae Civitatis penitus abolere; praesentis Paginae auctoritate decernimus, etc. Dat. Laterani per Manum Ioannis S.R.E. Diaconi Cardinalis, 8, Id. Aprilis Indict. 9. Incarnationis Dominicae, M.C.