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detto Anno. Anzi, come si vede nel Registro, il medesimo Santo Papa li scrisse, che stante il pericolo che li soprastava de' Barbari, dovesse ritirarsi in un luogo sicuro della sua Diocese, chiamato Arenata, Ad Sanctum Andream Apostolum, comincia la lettera, Temporis qualitas admonet, etc. et in un'altra lettera li diede in cura la Chiesa delle Tre Taverne, hora Cisterna, e comincia, Postquam hostilis impietas, etc.

Doppo questo Giovanni l'Abbate Ughelli registra Vescovo nostro Veliterno Giraldo Moroveo santo, che con le sue preghiere, e meriti, per salvezza della Città sua impetrò da Dio la Grandine di Ghiande de Piombo, che fecero crudelissima strage de' Saraceni, quali volevano dar l'incendio à Velletri; di cosa tanto miracolosa ne fa mentione il Ferrari nel suo Martirologio de' Santi d'Italia, et il nostro Mancinelli scrive esser stato Monaco, et Abbate, ma non fa mentione del Monastero: forse fù Abbate del Monastero di S. Rufo, dove come si dirà, vi fù ancora Abbate Anastasio Quarto Sommo Pontefice; finalmente Giraldo fù dal Magno Gregorio destinato Vescovo Veliterno, Eius deinde fama illectus Gregorius Pontifex Summus Veliterno Clero Episcopum stauit, scrive il Mancinello. Hà fatto, e fà questo glorioso Pastore molti miracoli; hà liberato indemoniati, data la vista à ciechi, consolidato paralitici, liberato schiavi; et un tal Pietro servo basso del Cardinal Alberico Beluacense Francese, che fù Vescovo Veliterno nel M.XLVI. essendoli nato un osso nella gola, che lo tormentava, raccomandandosi alli meriti del santo Vescovo, lo vomitò fuora nelle proprie mani, e rassembrava l'osso un puttino con le membra humane. Molti altri miracoli hà fatto, e fà Dio benedetto per l'efficaci intercessioni di questo suo servo, quali non si registrano, ma alla giornata si sperimentano da diversi Cittadini. La Festa di questo Santo si celebra in Velletri per li sette di Decembre, giorno, come nota il Mancinello, del suo felice transito da questa Valle di miserie all'ameno Giardino del Cielo, dove gode eterna gloria.

Chiamato Giraldo dal suo Signore à godere in Cielo quello, c'haveva meritato in terra, fù fatto Vescovo Veliterno