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e l'heroiche attioni di lui, recitarò solamente le parole di Tranquillo, che dice, Amplis enim innutritus opibus, honores ed adeptus est facilè, et egregiè administravit. Et Prætura Macedoniam sortitus fugitivos, residuam Spartati, et Catelinæ manum, Thurinum agrum tenentes, in itinere delevit, negotio sibi in Senatu extra ordinem dato. Provinciæ præfuit non minore iustitia, quàm fortitudine. Namquè Bellis, ac Thracibus magno prœlio fusis, ita socios tractavit, ut Epistolæ M.T. Cic. extent, quibus Quintum Fratrem eodem tempore, parum secunda fama, Proconsolatum Asiæ administrantem, hortatur, et monet imitetur in promerendis sociis vicinum suum Octavium1.
Morì Caio Ottavio in Nola, ritornando dalla Macedonia di morte repentina mentre doveva ricevere il Consolato, cosi dice Svetonio. Quanta fosse la virtù, et il merito di questuo huomo, lo spiegò Velleio con le seguenti parole degne veramente d'esser registrate da qualunque Autore, non che stampate da' suoi Cittadini; Fuit Caius Octavius, et non Patritia, ita admodum speciosa Equestri genitus Familia, gravis, sanctus, innocens, dives. Hic Prætor inter nobilissimos Viros creatus primo loco, cum ei dignatio Iulia genitam Actiam conciliasse uxorem, ex eo honore sortitus est Macedonim, appellatusq. in ea Imperator, decedens ad petitionem Consulatus obiit. Fù di più Senatore, come s'è detto di sopra, per parere di Sesto Aurelio Vittore2; e dal Figlio Augusto li fù doppo morte alzato un'Arco molto sontuoso, dice Plinio. Tutte le sopra accennate honorevolezze, e cariche ritenute, vengono espresse nella seguente Memoria registrata da Giano Grutero3 nelle sue Descrittioni Auguste
C. OCTAVIVS C. F. C. N. C. PR.
PATER AUGUSTI
TR. MIL. BISQ. ÆD . PL. CUM
C. TORANIO IVDEX QÆSTIONVM
PR. PRO. COS. IMPERATOR APPELLATUS
EX PROVINCIA MACEDONIA
Hebbe Ottavio un Fratello chiamato Lucio Filippo, à cui (oltre alla Madre) lasciò in cura Ottaviano, dice Dione:
- ↑ allevato infatti nell'agiatezza, ottenne facilmente le cariche pubbliche e le svolse abilmente. Dopo la pretura, ebbe in sorte la Macedonia e mentre vi si recava, sconfisse, grazie ad un incarico speciale affidatogli dal Senato, quello che restava delle bande di Spartaco e di Catilina che spadroneggiavano nel territorio di Turi. Governò la provincia non meno con giustizia che con coraggio: sconfisse infatti in battaglia Bessi e Traci e tratto con benevolenza gli alleati tanto che, Marco Tullio Cicerone in una sua lettera al fratello Quinto, a quel tempo proconsole con scarso successo in Asia, raccomanda di seguire l'esempio del suo vicino Ottavio per essere benvoluto dagli alleati.
- ↑ Politico ed autore di opere storiche, vissuto tra il 320 ed il 389, scrisse nel 361 il trattato storico De Caesaribus, a cui probabilmente si riferisce il Teoli.
- ↑ Jan Gruter (1560 - 1627), filologo e antiquario olandese, autore dell'opera Inscriptiones antiquae totius orbis Romani pubblicata nel 1603 in due volumi.