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al capriccio d'uno, per lasciare il parere di molti? Da persona sagace non si puol capire. Seguita Svetonio, e dice, ch'il luogo dove fanciullo fù nutrito Ottaviano, fosse luogo sacro, in tanto che non vi si poteva entrare, se non per qualche grave necessità, e da persona casta, e pia; e che quelli, che per curiosità, et humano ardimento v'entravano, erano subito ingrombrati da un insolito timore, e spavento, e repentinamente con violenza invisibile n'erano scacciato fuora. Anzi narra un fatto d'un nuovo Padrone di quello, che (non sò se à caso, ò pure per isperimentare virtù cosi maravigliosa) v'andò dentro per dormirvi, ma gli avvenne, che doppo poche hore di notte tutto conturbato, con forza occulta, fù quasi senza spirito, e privo de'sensi gittato fuora, e con tutto il letto, mezzo morto ritrovato lungi dalla porta, Huc introire, nisi necessariò, et castè religio est, concepta opinione veteri quasitemerè, adeuntibus horror quidam, et metus obiiciatur, sed mox confirmata est, etc. Narra di più cosa di maggiore stupore, cioè, che quando fanciullo cominciò Augusto à balbutire, nel sentir lo strepitar delle Rane, egli li comandò il silenzio, e quelle fatte pronte al di lui precetto subito s'ammutirono, Cum primum fari capisset in aviso Suburbano obstrepentes, fortè Ranas silere iussit. Non posso non maravigliarmi mentre considero, che Svetonio Gentile, e superstitioso com'ogn'altro di suo tempo, non habbia saputo, ò voluto osservare il luogo del natale d'Augusto. E chiaro che tanto da gl'Astrologi, quanto da gl'Auguri s'osservano li giorni natalitij, quali da simili soggetti son chiamati fatali, et egli li osservò in Augusto istesso, in Tiberio, in Caligola, in Claudio, Nerone, Galba et in altri ancora. Anzi osservò ne' medesimi giorni le parole d'alcuni in presaggio, ò buono, ò cattivo di quelli che nascevano, come le parole di Nigidio per Augusto; quelle di Domitio per Nerone suo figlio, e non seppe nell'istesso Augusto osservare con più diligenza il luogo del nascimento, come pensò di penetrare li presaggi del luogo dell'educatione, chiamandolo sacro, e pure più sacro, come di maggior presaggio, deve stimarsi il luogo de' natali, che il luogo dell'allievo: e se bene egli scrisse, ch'era nato (come s'è detto di sopra