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Parlando poi il Corvino di Numitore, dice, Hunc scito Cæsar Auguste Gentis Iuliæ Albanorum Regem ultimum, eamq. Gentem ad Iulium usquè Cæsarem, tequè Principum Decus, sine Imperio, privata in tuæ fœlicitatis tempora terminasse. Dunque dico io, Romolo era della Stirpe Giulia per madre, Ottaviano fù dell'istessa stirpe per madre, doverà necessariamente concludersi, che tanto Ottaviano, quanto Romolo, Materno sanguine, fossero dell'istessa stirpe. Perche dunque di Romolo ad Ottaviano dice, tua stirpis non censeo? Ecco la Falsità figlia dell'Adulatione.

Piglia vigore la mia raggione, perche egli promette ad Ottaviano di scrivere la sua Prosapia, nulla di meno mai fa mentione d'Ottavio Padre, nè della Fameglia. Io non sò che modo di narrare gl'altrui principij sia questo, mentre si tace la stirpe, et il padre; e pure come s'è detto di sopra era fameglia antichissima, e nobilissima. Ecco l'errore caggionato dall'adulatione, che per farlo discendente dalla fameglia Giulia, tace l'Ottavia, e non osserva punto di quello, che all'Imperatore Ottaviano promette. Non doverà per tanto maravigliarse chi legge, se Corvino non scrive ch'Augusto sia nato in Velletri, perche havendo egli lasciato sotto silentio la stirpe, et il padre, per continuare li suoi falli, doveva tacere ancora la Patria.

Anco Vergilio lascia nell'Opere sue di registrare Velletri, cosa in vero da far maravigliare ogni prudente: Perche Vergilio fù al tempo d'Augusto, l'hebbe per Mecenate patrocinante del suo Poema, e tace la Patria. Cadde egli ancora nell'istesso precipitio di Corvino, e gionse tant'oltre dell'adulatione, che pigliò ardimento di chiamarlo Dio, cosi scrisse nella sua Buccolica, dicendo

O Meliobœ, Deus nobis hæc otia fecit;
Namquè erit ille mihi semper Deus, illius Aram
Sapè tener nostris ab ovilibus imbuet agnus

Servio sopra questo luogo conferma, ch'il Poeta parlasse d'Augusto, chiamandolo Dio, perche lo stipendiava, dicendo, Deus, idest Cæsar. Nella Georgica volendo annoverare Augusto suo Signore trà li Dei, mostra di non potere, ò non sapere risolversi se lo deve collocare trà li Dei Terreni, trà li Marini, overo riporlo trà li Celesti, il che