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render chiaro al Lettore quanto altri se siano lasciati ingannare sopra l'asserto della Patria d'Augusto.
Non voglio già riempir le carte di lunga serie di Scrittori d'ogni tempo circa l'origine della Fameglia Ottavia da Velletri, essendo notissimo, che questa Imperial Fameglia sia originaria da questa Città, che sarebbe un presumere di voler accrescere chiarezza al Sole. Li primi honori non conceduti ad altri Cittadini, quello dimostrano, quindi raggionevolmente lo spiegò l'istesso Tranquillo, quando disse Gentem Octaviam Velitris præcipuam fuisse multa declarant; come dire il Vico Ottavio dentro la Città; l'Altare à quell'Ottavio consacrato, che vinse li nemici; il Decreto fatto, che gl'avanzi del sacrificio di Marte si dassero solamente alla fameglia Ottavia, et altre prerogative da Scrittori assegnate. Dalla fama, valore, e potenza di questa Nobile fameglia si mosse Tarquinio Superbo ultimo Rè de' Romani à dar la sua figlia à Mamilio Ottavio, onde n'hebbe tanta sequela, et aiuto. E vero, che dal Prisco Tarquinio Rè de Romani questa Fameglia fù fatta Senatoria, e dal Successore, che fù Servio Tullo, fù ascritta trà le Patritie; doppo con processo di tempo si trasferì, non sò come, trà le Plebee. E Gneo Ottavio padre d'Augusto, prima che fosse Pretore della Macedonia, fù Edile della Plebe, come narra Livio, nel Consolato CC.XLVII. Ma poi Giulio Cesare con la sua molta potenza fece ritornare questa Fameglia con alcun'altre frà le Patritie, cosi nota il Panvino, Cæsar ex Plebeis fecit Patritios, Tullios, Octavios, Iunios, Actios, Pædios, et multas præterea Familias. Si divise questa Fameglia in due rami, per due figli di Caio Rufo Ottavio, ch'era stato Questore, uno chiamato Caio, e l'altro Gneo. Li discendenti da Gneo hebbero li primi honori della Patria, e della Republica, Siquidem Cn. et deinceps ab eo reliqui omnes functi sunt honoribus summis, narra Svetonio. Ma Caio, e suoi Posteri, ò per humani accidenti, ò per proprio volere sempre si conservarono nell'Ordine Equestre fino à Caio padre d'Augusto, che morì in Nola di morte repentina, quando stava per ricevere il supremo Consolato, essendo prima stato Tribuno de' Soldati in Sicilia, Prefetto della Macedonia, e come