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Plinio, che con gl'Autori da Verrio Flacco stimati, narra, che li Sacerdoti avanti alle guerre, e conflitti solevano invocare alle loro bramate vittorie quel Nume, alla di cui tutela stava quella Città, ò Castello, ch'essi espugnar volevano; e facevano superstitiose deprecationi, ferme promesse, e Voti deliberati di maggior Culto, e di più famoso Tempio appresso di loro Romani, che non haveva nel luogo, che si procurava di vincere; quali deprecationi sono registrate da Macrobio. Costume, che si conservava appresso Pontefici: e per questa caggione li Romani furono in ciò prudenti, et astuti, mentre non volsero, che mai si sapesse il nome del Dio loro Tutelare, temendo che li Popoli nemici non si servissero di quelle preghiere à danni loro, Verrius Flaccus (dice Plinio) Auctores ponit, quibus credat, in oppugnationibus ante omnia solitum à Romanis evocari Deum, cuius in tutela id Oppidum esset, promittiq. illi eumdem, aut ampliorem locum apud Romanos, cultumquè Durat in Pontificum disciplina id Sacrum. Constatq. ideò occultatum, in cuius Dei Tutela Roma esset, nè qui hostium similis modo agerent. L'istesso Plinio narra che tal secreto era affattp scancellato dalla memoria de gl'huomini; onde potevano star sicuri, che mai altri popoli nemici gl'haverebbero tolto il loro Nume Tutelare, e per conseguenza ne anco fatto acquisto della Città; e Valerio Sorano, c'hebbe ardimento di revelarlo, ne fù severamente punito. Roma ipsa, cuius nomen alterum dicere arcanis Ceremoniarum nepha habetur, optimaq. et salutari fide abolitum enunciavit Valerius Soranus, luitq. mox pœnæ. Da tutto questo potremo dedurre quanta fosse la moltitudine delli Dei de' Romani: perche, se per pigliare una Città, una Terra, facevano promesse, e voti al Tutelare di quelle, per mettere in esecutione le fatte promesse, e perciò terminata la Guerra, ricevuta la Vittoria, gionto à Roma il Vincitore, e rappresentato à Padri Senatori il voto fatto, si dava subito principio all'opra; così fece Camillo à Giunone, doppo la Guerra de' Veienti; così Marco Emilio all'istessa Giunone Regina, per haver vinto i Liguri; così Q. Fabio alla Fortuna Equestre, vinti li Cletiberi; così