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teofrasto

udirlo, ma egli ad alcuni il principio, a costoro una sillaba, agli altri una parte del fatto racconta, non altrimenti degnando di far spiccare la propria insolenza1 che quando siavi gran concorso di gente. Ed è bravo in subire processi e in promuoverne, e quelli li impugna con giuramento, a questi altri invece interviene tenendo in seno la cassettina degli atti e in mano i fascicoli delle scritture6. Non ha riguardo di mettersi a capo di molti trecconi insieme7, e di tosto prestar loro danari e guadagnarsi per ogni dramma un obolo e mezzo al giorno. E rifrusta le bettole le pescherie le salumerie, e i frutti del traffico se li caccia in bocca. Sono fastidiosi costoro che hanno la bocca sciolta all’ingiuria e che parlano a voce alta talché ne rimbombano il mercato e le botteghe.

Sono rimasto lungamente dubbioso se tradurre il greco [testo greco] con «impudenza» o con altro vocabolo affine, per esempio con «sfacciatezza». Ma ho pensato che l’impudenza offende le convenienze e il pudore, non rispetta persone o cose, ed è non soltanto concetto letterario ma anche politico. Ho auche tradotto [testo greco] con «pervicacia», che è più forte di ostinatezza e di caponaggine o caponeria, essendo il pervicace colui che non si lascia vincere nell’opinione sua o nel volere.

[testo greco] è benissimo detto, e il terzo è vocabolo nuovo che significa «buono a tutto fare». Il secondo corrisponde al latino spurcus homo; e il primo è per l'appunto veterator improbus. Il Cicerone degli «Uffizi» descrive costoro che vivono al mercato, qui mercantur a mercatoribus quod statim vendant carius, e comprano dai mercanti quel che poi venderanno a prezzo maggiorato senza nessun altro lucro che questo d’ingannare la gente. Più innanzi Teofrasto spiegherà anche meglio chi siano i «piazzaioli».

Leggo coi codici piu recenti [testo greco], invece di [testo greco]. Le altre correzioni sono inutili, giacché fare l’attore era ritenuta cosa disonesta, e più ancora fare l’attore in una compagnia di comici.

Leggo [testo greco] senza [testo greco] coi codici più recenti; e credo dittografia provocata dal segno tachigrafico corrispondente al [testo greco] la lezione dei codici più antichi.

  1. Questa volta ho tradotto [testo greco] che è propria dell’impertinenza audace e malevola.

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