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il filosofo teofrasto

Aristone si compiace di imparentare strettamente tra loro la presunzione e la superbia, l’alterigia e la leggerezza.

A ogni modo, Filodemo trascrive con evidente seppur tacito consenso ben quattro definizioni e caratteri di Aristone, a cominciar da questo del maleducato: «Il cosiddetto maleducato par che sia un misto di presunzione e superbia e alterigia, e partecipa anche di molta leggerezza. Egli è tale, difatti, serive Aristone, che nel bagno chiede acqua calda o fredda senz’aver prima domandato a chi capita a bagnarsi insieme se comodi anche a lui; e, noleggiato il bagnino, non gli domanda il suo nome né gliene mette uno lui, ma lo chiama bagnino e non altrimenti; e chi lo aiuti a ungersi non lo unge a sua volta; e, ospitato, non ricambia l’ospitalità; e quando bussa alla porta altrui, se gli si grida Chi è?, egli non risponde finché non si esca fuori; e, se un amico va a visitarlo quand’è ammalato, egli non dice come sta, né egli stesso, quando va a visitar qualcuno, fa simili domande; e, se scrive una lettera, non ci aggiunge il salve o l’addio in fondo». Subito dopo coteste vivacissime note sul maleducato, si leggono queste altre sull’ostinato, altrettanto piene di briò e di naturalezza: «L’ostinato poi non è tutt’affatto leggiero e irragionevole come il maleducato, ma per presunzione di essere egli solo assennato ha opinioni tutte sue, ed è convinto che in tutto riuscirà bene, e che invece sbaglierà se si giovi del consiglio altrui, ed è dunque partecipe anche di superbia. È capace di mettersi in viaggio, comprare, vendere, sollecitare una carica, fare ogni altra cosa senza confidarsi con alcuno; e, se gli si chiede che farà, risponde Lo so io; e, se alcuno lo biasima, risponde con un sorrisetto Tu me?; e, invitato a una riunione di amici, non vuol dire il suo parere a chi gli chiede consiglio se l’altro non prometta di metterlo in pratica. E non gli dispiace d’esser chiamato col nome di ostinato, ma dice che chiedono ne che sono ancora bambini quelli che chiedono consigli ad altri come a pedagoghi, e ch’egli solo ha barba e capelli bianchi, e che saprà vivere anche se capiterà in un deserto».

Aristone è così felice e divertente, ed egli stesso divertito, dipintore di caratteri, che in pochi tratti abbozza il tipo del sac-


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