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la composizione dei «caratteri»

quei due capitoli della «Repubblica», appaiono magistralmente definite, a cominciar dall’immagine spietatamente allusiva dei fuchi: «i fuchi forniti di ali Iddio li ha creati sprovvisti di pungiglione, ma quelli forniti di... gambe ei li ha fatti alcuni sprovvisti di pungiglione, altri, invece, armati di terribili pungiglioni. E gli sprovvisti di pungiglione si riducono a viver da pitocchi in vecchiaia, ma dagli altri che son muniti di pungiglione nascono tutti coloro che noi chiamiamo col nome di canaglia. È chiaro perciò che in uno Stato dove son pitocchi, ci sono anche nascosti i ladri ed i ladruncoli, e quei che rubano perfino gli arredi sacri, e quelli che per mestiere commettono tutte queste nequizie». Attento scrutatore delle umane coscienze, Platone avverte che è e sarà sempre minacciosa di nuovi pericoli la differenza tra ricchi e poveri, e conclude altresí che soltanto nella difficile prova delle spedizioni militari e di altre gravose comuni esperienze, soltanto «allora i poveri non sono affatto sprezzati dai ricchi; ma bene spesso un povero che magro e bruciato dal sole sia schierato in battaglia accanto a un ricco allevato all’ombra e carico di carne che non dovrebbe esser sua, quel povero, dunque, vedendo ansimare il ricco e perdersi d’animo, pensa che cotesti ricchi sono ricchi per colpa sua...».

Per cotali disordini ruinano le costituzioni e ruinano gli uomini; e da una forma aristocratica dello Stato si cade nell’oligarchica e nella democratica e nella tirannica, per un intimo difetto dell’educazione che introduce nell’anima dei giovani l’oltracotanza e l’impudenza, e fa apparire rozzezza e illiberalità la moderazione e la regola, e denomina viltà la prudenza, e dabbenaggine l’amor proprio; e ne vien fuori un uomo vano le cui sembianze Platone riassume in pochi tratti potenti per verità ed evidenza, cogliendone l’immagine con sicurezza di stile e fantasia vigorosa: «È uomo che vive cosî, alla giornata, e si compiace del desiderio che gli si appresenta, e ora indulge all’ubriachezza e alle flautiste, ora, invece, beve acqua e dimagrisce, oppur si dedica alla ginnastica, o anche se ne sta ozioso e non si occupa di nulla, o addirittura si occupa di filosofia. Il più delle volte però fa l’uomo politico, e, salito in bigoncia, dice e fa quel che


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