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il filosofo teofrasto

dona «con voluttà maliziosa» a descriverci il tipo del villan rifatto, e che Teofrasto avrebbe potuto leggere, e difatti lesse, in quelle poche righe spedienti stilistici per i modi sintattici dei suoi «Caratteri»; ma già prima di Aristotele, il maestro di Aristotele ch’era stato anche maestro di Teofrasto, aveva con piú acutezza e più arte esperimentato simili descrizioni, ad altro fine, s’intende, e con altro animo. E credo che in nessun altro luogo più che in questi che noi citeremo innanzi, Platone si riveli appassionato ammiratore e lettore dei mimi di Sófrone.

In Platone il concetto della personalità umana muove dal concetto dello Stato, giacché egli, Platone, concepisce sotto un unico punto di vista lo Stato e l’individuo. L’uomo perfetto deve soddisfare tutte le parti dell’anima che sono tre, intelletto è ragione, volontà e coraggio, brama e sensualità, a quel medesimo modo che lo Stato perfetto è anch’esso un’anima che inserisce l’anima del singolo nell’ordinamento naturale ed essenziale delle tre classi dei reggitori, dei guardiani, e dei lavoratori che provvedono ai bisogni fisici della comunità. Pertanto, uno dei piú interessanti capitoli della «Repubblica», l’ottavo, e in parte anche il nono, dimostra per appunto che a costituzioni degenerate corrispondono sempre uomini degenerati, e che la prevalenza dell’una o dell’altra classe nello Stato segni un corrispondente prevalere di questa o quella parte dell’anima e contrassegni di conseguenza caratteri che Platone descrive mirabilmente, con ingegno fatto apposta per acuire la socratica ironia del suo maestro e per consumare un’immortale vendetta dell’offesa giustizia, e della verità vilipesa, e della patria che dall’esempio della morte di Socrate era stata avvilita e contaminata. Piú tardi, molto più tardi, l’erudito e rétore augusteo Dionigi di Alicarnasso si ricorderà di Platone e di questi ultimi libri della «Repubblica» scrivendo: «le indoli seguono la natura dei luoghi della persona, di tutta una gente. Perciò quante sono forme di repubblica tante sono varietà di costumi, onde la politica dalla morale e la morale dalla politica pare a vicenda ingenerarsi».

A me non preme discorrer qui di Platone, ma preme assai stabilire che certe descrizioni di caratteri, le quali si leggono in


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