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l’elegantissimo teofrasto

della rettorica, e una sua opera sul Dettato ebbe risonanza somma presso gli antichi, che, come Cicerone e Quintiliano, ne trassero consiglio a seriver le proprie dissertazioni sul medesimo argomento. E se fa meraviglia che nelle opere di botanica Teofrasto si riveli osservatore meticoloso al pari dei moderni fitologi, egualmente mirabile suona a noi quel che Cicerone ripete da Teofrasto nel capitolo 59 del De oratore a proposito del gesto che debbe accompagnar la parola, un gesto che non sia però scenico o istrionico se vogliasi esprimere ira o pietà, timore o forza, gioia o fastidio, ma virilmente composto, e la mano non sarà troppo espressiva ma accompagnerà le parole con le dita e il braccio sarà teso in alto come se fosse il dardo delle parole: manus autem minus arguta, digitis subsequens verba, non exprimens: brachium procerius proiectum, quasi quoddam telum orationis... «Ma», continua Cicerone ripetendo da Teofrasto, «tutto sta nel volto, e son gli occhi che hanno dominio sul volto giacché ogni nostro atto è dell’animo nostro e il volto è l’immagine dell’animo e gli occhi ne sono gl’indici, i quali sono quella parte del corpo che da sola può esprimere e comunicar tanti significati per quante sono le commozioni dell’animo, Teofrasto racconta che un attore di nome Taurisco era solito recitar volgendo le spalle al pubblico e con gli occhi immobili, fissi sur un oggetto qualunque». Ed è evidente che Teofrasto narrando di Taurisco, com’egli fosse pessimo attore, ne consideri anche la fisiognomica e ne studii il gesto e l’espressione del viso.

Per quel che a noi qui interessa dimostrare, tutta l’operosità filosofica e scientifica di Teofrasto si annunzia ricca di esperienze e tale che anche nel campo dell’etica debba apparire fecondamente innovatrice. Le sue stesse ricerche sullo stile, sulla tecnica oratoria, sull’arte istrionica, a giudicarne dai frammenti e dalle notizie, sono frutto di concreta esperienza umana, e ad analoghe conclusioni guidano quelle altre notizie e frammenti che noi possediamo di altre sue opere sul diritto contrattuale, sulle leggi, sulle feste, sulle invenzioni, sui legislatori, sui costumi politici, sul ridicolo, sulla commedia, e di un trattato di astronomia e di un altro sull’agricoltura. Teofrasto era un curioso nel miglior


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