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Atto quinto, Scena unica 161

o mandarmi per incanto
verso Napoli. Soltanto
poi che il mio vecchio ducato
io mi son riconquistato
ed ho reso il mio favore
all'indegno traditore,
via da questi regni vani
col favor di vostre mani
mi traete e col fedele
vostro soffio e le mie vele
sì gonfiate che altrimenti
sono i miei divisamenti
‒ ch'eran solo a voi piacere ‒
tutti quanti per cadere.
Ora ho d'uopo al tempo stesso
d'arte e genii e vi confesso
che la mia sorte è assai nera173-5
se non fosse la preghiera
che a traverso ogni aspro assalto
sa raggiungere nell'alto
la divina grazia e rende
puri di tutte le mende.
Dunque come voi volete
il perdono, concedete
l'indulgenza che dovrà
rimandarmi in libertà.

FINE.