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142 la tempesta


E voi, fratello mio, che a mantenere
l’ambizion soffocaste il rimorso
e la natura e con Sebastiano
– i cui tormenti son forti per questo –
uccider volevate il vostro Re,
io ti perdono, per quanto tu sia
fuori della natura. I loro sensi
Cominciano a destarsi e la crescente
marea tra poco invaderà la spiaggia
di lor ragione che ora giace tutta
sporca e fangosa. Non un sol fra loro
che pur mi guarda mi conoscerebbe.
Ariele! Qui portami la spada
ed il cappello dalla mia caverna.
Mi vestirò, per presentarmi come
son stato un tempo: il duca di Milano.
Spirito, presto! che fra poco ancora
avrai la libertà.

Ariele.


cantando mentre aiuta
Prospero a vestirsi.

La dove l’ape sugge a sugger debbo andare
nel campanello d’una primula a riposare
e quando urlano i gufi mi voglio addormentare
sul finir dell’estate allegramente
e viver d’ora innanzi allegramente
allegramente
fra le corolle pendule d’un cespuglio fiorente!