Iris.
Non temere: ho incontrato la Dea nel nuvoloso
regno di Pafo e il figlio con lei: credean fra tanto
d'aver lanciato un qualche libidinoso incanto
su questi amanti che hanno fra loro stabilito
di non compiere del letto nuziale alcun rito
pria che Imene abbia acceso la face. Ma fu invano!
se n'è andata la ganza di Marte e quel suo vano
fanciullo ha rotto l'arco ed anche i dardi e giura
che sarà d'ora innanzi una pia creatura
e coi passeri solo scherzerà.
Cerere.
La Regina
Giunone – la conosco dal passo – si avvicina.
Entra GIUNONE.
Giunone.
Salute alla opulenta sorella! Or meco vieni
a render questa coppia ricca di tutti i beni
e di onorata prole.
Canto.
Ricchezze, onori, nozze beate
e figliolanze continuate
gioie ad ogni ora sieno per voi,
fa questo voto Giunone a voi.