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118 la tempesta

                       Ferdinando.
                                Io ben lo credo
quasi oracolo.

                        Prospero.
                  Allora, come mio
dono e come conquista tua, mia figlia
prenditi. Ma se tu le romperai
il nodo verginal prima che tutte
le cerimonie nuziali in pieno
e sacro rito sien compiute, dolce
rugiada il ciel non pioverà su questa
vostra unione a crescerla, ma il tristo
odio e lo sdegno dallo sguardo obliquo
e la discordia sì perfidamente
semineranno sopra i vostri letti
le loro velenose erbe, che entrambi
li prenderete in odio. Or dunque bada,
come ti accenderà la Face Imene.

                       Ferdinando.
Come spero l’accenderà, per colmi
giorni ed ottima prole e lunga vita
con un amore sempre eguale a questo.
L’antro più cupo, l’opportunità
più forte e la tentazion più grande
che il nostro peggior genio possa mai
consigliarci l’onor mio pervertendo