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- Oliviero
- Il mio paggio ha ragione.
- Renato
- Ed eccomi a’ suoi cenni. Mesci ancora, Fombrone.
- Oliviero
- Fosti con lui severo.
- Renato
- Troppo?
- Olivero
- No. Anch’io soventi,
- Ebbi a fargli rimbrotto, e con acerbi accenti;
- Ma è così bello il roseo confidar nel futuro,
- Chi ignora i disinganni! Renato, è così puro!
- La gioia è così piena dentro quell’occhio nero!
- Così lucente, sotto quel crin folto, il pensiero!
- Ed io lo vidi all’opera, e lo so forte ed audace.
- Quel suo animo baldo e leale mi piace,
- E mi ricorda i giorni della mia giovinezza.
- Renato
- (fra sè)
- Come sfida la morte con eroica fermezza!