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scena ii. 41
Oliviero
Il mio paggio ha ragione.
Renato
Ed eccomi a’ suoi cenni. Mesci ancora, Fombrone.
Oliviero
Fosti con lui severo.
Renato
Troppo?
Olivero
No. Anch’io soventi,
Ebbi a fargli rimbrotto, e con acerbi accenti;
Ma è così bello il roseo confidar nel futuro,
Chi ignora i disinganni! Renato, è così puro!
La gioia è così piena dentro quell’occhio nero!
Così lucente, sotto quel crin folto, il pensiero!
Ed io lo vidi all’opera, e lo so forte ed audace.
Quel suo animo baldo e leale mi piace,
E mi ricorda i giorni della mia giovinezza.
Renato
(fra sè)
Come sfida la morte con eroica fermezza!