Come un sole a meriggio, una grande chimera,
Legge informe, malcerta, prepotente, severa,
Assoluta giustizia o generoso errore,
Inflessibile al pari del cristallo: L’onore. —
Allora tu dell’armi infra i disagi grevi
Santa della famiglia religïon splendevi.
Allor, scoperto il capo e muti i circostanti,
Il Padre, il vecchio, il sire, colle mani tremanti
Benediceva al figlio, padre a sua volta, ed era
Quell’atto più solenne di qualunque altra preghiera.
E sapeva il vegliardo, chiudendo a morte il ciglio,
Che presso alla sua tomba c’era un marmo pel figlio,
E che il figlio del figlio, lattante bambinello,
Dell’avo un dì sarebbe sceso anch’ei nell’avello;
E pareva dicesse con sorriso estremo:
Non sospiri, non lacrime, un dì ci rivedremo.
E che vivi racconti nelle sere invernali!
Fanciulle dai capegli d’oro, draghi coll’ali,
Visioni, fantasmi, amori sventurati
Che chiamavano le lacrime su quei volti abbronzati.
O storie di battaglie, d’amor, di cortesie,
Nuvolette vaganti per quelle fantasie,
O sereni riposi dopo l’aspre fatiche,
O cortili ingombrati dai cardi e dalle ortiche,
O gotici leggii, o vetri istoriati,
O figlie flessuose di padri incappucciati,